Maurizio Anselmi ∙Le storie degli altri
Giampiero Marcocci ∙ Ritratti di Palestina
Sabato 7 ∙ Domenica 22 maggio - Torre Bruciata, via Antica Cattedrale
Opening Sabato 7 maggio ore 18,00 ∙ Kurtz dj-set
Orari mostra 18,00-20,30 sab e dom 11,00-13,00/18,00-20,30
Maurizio Anselmi, nato a Teramo nel 1957, si laurea al D.A.M.S. di Bologna. Negli anni ‘80 inizia l’attività di fotografo pubblicitario e collabora con importanti agenzie pubblicitarie, dedicandosi alla fotografia di moda. Le sue immagini compaiono sulle maggiori riviste nazionali come Panorama, Max, Amica, Vogue Sposa e Sposa Bella. Negli anni ‘90 riceve i primi riconoscimenti a livello nazionale: le riviste Fotopro e Il Fotografo Professionista, s’interessano alla sua attività pubblicando articoli e redazionali. La sua ricerca in campo culturale, è incentrata in gran parte sul patrimonio artistico abruzzese. Tra le collaborazioni di rilievo: i volumi della collana Documenti dell’Abruzzo Teramano edito dalla Tercas, La Cappella Sistina della Maiolica – Il Soffitto della Chiesa di San Donato di Castelli, edito da Andromeda Multimedia. Numerose immagini di quest’ ultima opera sono pubblicate sulla rivista d’arte FMR di Franco Maria Ricci Editore. Dal 2003 al 2007 è fotografo dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e della rivista ABC Abruzzo Beni Culturali. Nel 2004 cura il calendario In Volo sul Parco ed in seguito i volumi Sapori della Natura, Sapori della Cultura e Santo Stefano di Sessanio, il borgo della rinascita. Suggestivi ed emozionanti, infine, la mostra ed il libro Colpiti nel cuore, conoscere per ricostruire del 2009, che raccolgono le drammatiche immagini realizzate immediatamente dopo il tragico sisma del 6 aprile che ha sconvolto la città de L’Aquila ed il territorio abruzzese. Nel 2009 pubblica Ager Praetutianus, Omaggio al paesaggio teramano –Artemia Edizioni-, una raccolta di immagini dal Gran Sasso alla costa adriatica, dalle colline ai borghi e paesini medievali dell’entroterra.
Le Storie degli altri
Le immagini realizzate per questo progetto si ispirano a problematiche di carattere sociale e vengono realizzate non in forma di reportage, ma appositamente create e costruite attraverso le tecniche della fotografia tradizionale e cinematografica.
Caratterizzate da un tono surreale e quasi fiabesco, le immagini rimandano comunque a temi forti ed estremamente toccanti, senza essere al tempo stesso cruda rappresentazione della realtà.
Atteggiamenti sospesi a metà fra un prima e un dopo, personaggi che dipingono attraverso il corpo, turbamento orrore a volte preoccupazione, come se qualcosa di straordinario o sconvolgente stia accadendo o sia già accaduto.
L’inquietudine sprigionata da ogni scatto cerca di catturare l’attenzione per ricostruire un accaduto, ciò che si è appena compiuto sulla scena, mentre l’uso scenografico della luce taglia lo spazio e l’aria aumentando l’intensità del momento in una drammaticità teatrale.
Le immagini proposte non vogliono essere spontanee nè attimi rubati all’eternità ma sono al contrario, studiate e create nel dettaglio simili a fotogrammi tratti da film di David Lynch e Spielberg: di fronte ad esse ci si ferma a pensare…
Una mise en scène davvero articolata, realizzata partendo dall’individuazione delle varie location per poi passare all’elaborazione progettuale dell’allestimento dei rispettivi set.
L’abbinamento delle location con ciascuno dei temi affrontati dà alle immagini una caratteristica simbolica, resa possibile anche dal posizionamento del punto di ripresa, dalla scelta degli accessori e dei colori.
Tutte le storie fotografate ci appartengono, ci sono quotidianamente vicine, ci coinvolgono direttamente, fanno parte della vita di tutti noi, potrebbero toccare i nostri affetti, le nostre famiglie, la nostra stessa esistenza…. possono non essere le Storie degli altri
Maurizio Anselmi
Giampiero Marcocci, nato nel 1971, si occupa di fotografia dal 1994. Dopo aver conseguito la maturità all’Istututo Tecnico Industriale frequenta a Roma l’Istituto Superiore di Fotografia. Frequenta vari workshop con professionisti tra i quali Maurizio Buscarino e Paolo Pellegri. E’ titolare di uno studio fotografico a Teramo dove si occupa di fotografia commerciale e di reportage sociale e di viaggio. Tra le esposizioni e i riconoscimenti più importanti segnaliamo il Premio Arte Mondadori alla Permanente di Milano, la Triennale di Arte Sacra Contemporanea di Lecce, Immagini del Gusto al Centro Nazionale Della Fotografia D’Autore di Bibbiena, il Premio Termoli alla Galleria Civica di Arte Contemporanea. Tra i vari premi il Concorso 626 Comunicazione & Sicurezza del Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, si è aggiudicato nel 2005 il Premio Speciale Ventaglio D’Oro all’interno del Premio Arte Mondadori di cui è finalista, nel 2006finalistadel Premio Pagine Bianche D’Autore; nel 2008 il Premio Bronze Award per la categoria Ritratto e nel 2010 i Premi Gold, Silver e Bronze Award nella categoria reportage a Orvieto Fotografia Professional Photography Awards.
Ritratti di Palestina
Giampiero Marcocci è fotografo e, in occasione di un recente viaggio in Terra Santa, tra dicembre e gennaio scorsi, è entrato in contatto con la drammatica realtà palestinese. Ha visitato Gerusalemme e i territori occupati, Betlemme, Gerico, Hebron, Nablus, restando profondamente colpito dalla precarietà e dalla povertà estrema che improntano l’esistenza di quelle popolazioni… egli è stato impressionato dalla loro dignità, da una forte identità… che li trattiene tenacemente alla vita. Una situazione pesantissima, più grave e comunque diversa da quanto lasciano filtrare in Europa i grandi mezzi di comunicazione.
A richiamare l’attenzione di Marcocci sono stati in particolare i bambini; e ai bambini palestinesi egli ha dedicato un intero reportage fotografico, da cui ha adesso tratto i trentacinque ritratti che costituiscono questa installazione dal forte accento corale: Ritratti di Palestina. Volti e occhi incuriositi e imbronciati, divertiti e disorientati, comunque innocenti, ma condannati a pagare il prezzo più elevato di una tragedia che appare, quanto meno ad un giudizio umano, senza soluzione, priva di una credibile via di uscita. Bambini costretti a confrontarsi quotidianamente con situazioni crude e violente, assolutamente inadatte ad una infanzia a cui, oltretutto, sono stati negati svago e serenità; spesso gli affetti più cari. Marcocci ha visitato un orfanotrofio, dove sono accolti bambini che i lutti e le miserie di una guerra senza fine hanno privato della famiglia. E’ entrato nei campi profughi che inalberano come insegna una chiave, quella delle case che essi hanno dovuto abbandonare e in cui sperano, nonostante tutto, di poter tornare. Le Beatitudini, vuol dirci l’artista, non appartengono a contesti lontani nello spazio e nel tempo; parlano nella muta (ma assordante) richiesta di giustizia che si alza da questi volti infantili e che supera, naturalmente, il contesto geografico, politico, culturale che essi testimoniano. Carlo Fabrizio Carli
Kurtz aka Bernardo Di Sabatino, musicista, dj, producer, suona musica elettronica downtempo muovendosi con agilità tra chill-out, lo-fi, trip-hop e deep-house.
Un dj-set che non si esaurisce nella selezione del sound adatto alle circostanze, piuttosto una performance live dove loops, textures e campionamenti si fondono con l’esecuzione di tracce di artisti come Groove Armada, Bonobo, Flying Lotus, Dzihan & Kamien.