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da Jon Fosse
Domenica 8 Maggio – Spazio Tre Teatro 18,30
con Piergiuseppe Di Tanno ∙Vijaya Bechis Boll
regia PLB
scenografia Gabriella Di Tanno
Dove si avvera l’incontro di due sconosciuti? Un parco, una panchina. Quando? Ieri, tra poco, due mesi fa. Niente di più ordinario. Eppure incontrarsi può capitare in uno spazio non rintracciabile grazie a nessuna mappa e in un tempo non misurabile, sospeso fra la realtà visitabile e il non detto che si può ascoltare. Un uomo e una donna collidono dentro il loro abbraccio, studiano l’occasione di sostenersi a vicenda. Le interruzioni dei loro discorsi comunicano il bisogno che hanno di sentimenti, l’illusione di poter mettere da parte una vita intera e di ricominciare. Se è possibile scrivere ciò che non si può dire, come pensa J. Derrida, allora al di là delle voci e dei corpi sarebbe prezioso trascinare sulla scena tutto quello che esiste in potenza nella partitura testuale o che viene mascherato, ogni pulsione che si sceglie di non dire e che non si ha il coraggio di accennare. Ci vuole orecchio per distinguere la musica indecente e distruttiva di questo ossessivo concerto per creature umiliate. Durante i silenzi di Inverno, testo del 2000, si mettono a danzare un uomo e una donna.
Jon Fosse, classe 1959, staziona nei piani alti del teatro contemporaneo e l’ascesa è stata rapidissima in patria, dove in dieci anni è diventato l’autore più rappresentato dopo Ibsen, e altrettanto veloce in Europa e negli Stati Uniti. La sua drammaturgia mette a fuoco le tare umane, gli scarti inavvertibili nei cortocircuiti del linguaggio sociale e domestico, la compresenza molesta di più età in un’unica persona, l’inferno di qualsiasi slancio d’amore, la scelta drastica del tacere. Nei suoi testi, rapporti poco lusinghieri e tragedie imperscrutabili restituiscono il silenzio appena parlato. La sua scrittura domina il non-detto, sviluppa un linguaggio freddo e asettico, che costruisce l’atmosfera turbata di una commedia umana senza più limiti di tempo, di luogo o di sesso.
PierGiuseppe Di Tanno, nato a Teramo, dopo aver frequentato i Corsi di recitazione di Spazio Tre con Silvio Araclio, si è diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, ha lavorato con Lorenzo Salveti, Piero Maccarinelli, J.S.Sinisterra, Sergej Tcherkasskij, Paolo Magelli, Toni Cafiero, Giancarlo Sepe, Marcello Magni, Massimo Di Michele, Juan Diego Puerta Lopez. Dal 2007 collabora intensamente con il Teatro Nazionale Croato ‘Ivan pl. Zaic’ di Rijeka. Al cinema ha partecipato di recente a “Venti Sigarette” di Aureliano Amadei, vincitore della sessione Controcampo Italiano alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo è un percorso di contaminazione: un'indagine tra il corpo e la parola, il teatro e la danza. Ha curato di recente la preparazione fisica della compagnia Toujours Grande et belle al Theatre La Balsamine di Bruxelles.
Vijaya Bechis Boll, attrice. Si è diplomata presso Il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove ha studiato con Maestri quali M. Bellocchio. Lavora in Francia in progetti diretti da Anatoli Vassiliev. Lavora in cinema e televisione. Di recente ha partecipato a Primo incarico, un film di Giorgia Cecere, presentato al Festival del cinema di Venezia