CINEMA
Maggio italiano – Cinema d’autore
Personale di CARLO VERDONE
La XIX edizione di Maggio Fest dedica la Personale di Maggio Italiano a Carlo Verdone.
Verranno presentati otto film (vedi schede allegate) che segnano il cammino di un’evoluzione registica e attoriale. Un percorso che conferma Carlo Verdone autore di straordinaria qualità, senza dimenticare le sue prodigiose doti di attore, dagli esordi alla sua maturità.
L’ultimo film di Carlo Verdone Io, loro e Lara (2010) verrà proiettato nella sala del Cineteatro Comunale giovedì 13 maggio 2010 alle ore 21,15.
Il regista sarà presente alla proiezione del film introdotto dai critici Fabio Bo e Leonardo Persia.
Biofilmografia
Carlo Verdone (Roma, 1950) diventa celebre alla fine degli anni ’70 per i suoi memorabili sketch televisivi e con Un sacco bello (1980) e Bianco, rosso e verdone (1981) porta al cinema il suo repertorio di feroci tipizzazioni (dal ragazzo timido al figlio dei fiori, passando per il mistificatore bullo di borgata). Di questi film Verdone è in pratica l’uomo orchestra: autore di soggetto, sceneggiatura, interprete principale e regista e vi rivela la capacità di fissare, con estrema precisione e notevole coinvolgimento affettivo, i nuovi riti e miti, le dissociazioni dell’io e il difficile cammino di scoperta di se stessi da parte delle nuove generazioni dei giovani romani nati nei paraggi del miracolo economico. Ma soprattutto sa usare più di tutti i nuovi comici la macchina da presa, ne conosce il linguaggio di base e sa metterla al servizio della storia e non solo dell’attore come faranno invece i suoi colleghi comici (Benigni o Nuti, per esempio). “Si sente che è stato al Centro Sperimentale” dirà – ironicamente – di lui Benigni e di fatto questo titolo farà la differenza e gli consentirà di puntare progressivamente a un cinema d’autore con la presenza dell’attore Carlo Verdone. Riesce quindi a spostare l’attenzione da fenomeni transitori, colti con grande tempismo, allo studio più approfondito dei personaggi, degli intrecci e delle situazioni narrative. Mentre il Verdone-attore degli esordi rinverdisce i fasti del fregolismo, ma percorre strade già note, il Verdone-regista rivela progressivamente le proprie qualità, abbandonando le imitazioni di superficie e andando alla ricerca di intrecci psicologici più sottili e complessi. La regia cinematografica non è per lui un valore aggiunto, ma un elemento portante e ordinatore. Il vero salto di qualità per Verdone non è improvviso, ma risulta da un affinamento continuo della propria riflessione sui personaggi e sul mondo in cui si muovono. Il riso lascia il posto a un retrogusto amaro e malinconico sempre più evidente e la rete di rapporti si dilata e si complica. Ciò è evidente già in Borotalco (1982) e in Acqua e sapone (1983), sebbene continui a sfruttare la sua capacità camaleontica e la galleria delle sue maschere mai volgari e molto legate al dialetto romano Ma è soprattutto in Io e mia sorella (1987), nel nostalgico Compagni di scuola (1988) e in Al lupo! Al lupo! (1992) a decidere di accentuare le venature malinconiche del suo umorismo, aggiungendo più di una sfumatura amara alle sue commedie. I suoi personaggi, pur candidi e imbranati, poco alla volta perdono la definizione macchiettistica per acquisire spessori e dimensioni inedite e talvolta riescono a essere all’altezza delle situazioni, a risolvere i problemi personali e di tutti, anche se la sua visione si fa più pessimistica e i suoi protagonisti sembrano quasi sempre votati alla delusione e alla sconfitta professionale e sentimentale. Il suo tocco col tempo si fa più leggero e al tempo stesso più meditativo, prendendo in controtempo la tendenza alla beceraggine di alcuni film in cui si presta a fare delle comparsate. Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992) insiste con acume su queste tracce, mentre ogni tanto torna alla struttura e ai toni comici degli esordi interpretando tre personaggi in Viaggi di nozze (1995) e, successivamente, in Grande, grosso e Verdone (2007). Tratteggia quindi, con risultati alterni, una satira della dominante volgarità italiana con Gallo cedrone (1998) e C’era un cinese in coma (2000). Dalla metà degli anni ’90 gira una decina di titoli di buona fattura e qualità registica, interpretativa e di scrittura, riuscendo sempre più a far emergere come elemento portante anche la colonna sonora e a valorizzare anche la recitazione dei suoi partner maschili e femminili, da Claudia Gerini a Veronica Pivetti a Beppe Fiorello a Silvio Muccino. Con la loro capacità di osservazione a caldo dei processi di trasformazione dell’italiano medio, Ma che colpa abbiamo noi (2002), L’amore è eterno finché dura (2003), Il mio miglior nemico (2006) e l’ultimo Io, loro e Lara (2010) sono i risultati più interessanti della sua ultima produzione.
I titoli dell’omaggio
Otto titoli che segnano il cammino di un’evoluzione registica e attoriale. Il Carlo Verdone dell’esordio (Un sacco bello), riproposizione intelligente di una comicità già nota per via degli sketch televisivi, che approda (con Borotalco) a un tentativo di maggiore definizione del carattere del personaggio e della costruzione della storia. La regia si fa matura ed articolata soprattutto con Compagni di scuola e Al lupo! al lupo!, i film che determinano la nascita di un regista dal tocco ormai personale e inconfondibile. Con i più recenti Il mio miglior nemico e Io, loro e Lara,Verdone conferma e affina ulteriormente le sue qualità registiche, senza dimenticare le sue prodigiose doti di attore, come quando ripete, con maggiore maturità, il passato camaleontico e fregolistico (Grande, grosso e verdone), oppure si pone umilmente al servizio di altri registi (il Giovanni Veronesi di Italians), senza nulla perdere in termini di spontaneità recitativa e peculiarità di personaggio.
VIDEO
Lunedì 10 Maggio – Sala Polifunzionale
Un sacco bello (1980)
Borotalco (1982)
Compagni di scuola (1988)
Al lupo! Al lupo! (1992)
PELLICOLA
Mercoledì 12 Maggio – Multisala Smeraldo
Il mio miglior nemico (2006)
Grande, grosso e verdone (2007)
Italians (2009)
Io, loro e Lara (2010)